Beppe Grillo era a bordo del panfilo Britannia il 2 giugno 1992?

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DavidIckeFan
view post Posted on 1/12/2011, 13:10 by: DavidIckeFan     +1   -1




La guerra di Beppe Grillo

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Mercoledì, 30 novembre 2011 - 15:53:58

Ennesimo lancio sul mercato di un prodotto "firmato" Beppe Grillo che insieme all'alleato Gianroberto Casaleggio (solitamente lui a pubblicare i libri del comico genovese) propone in libreria un nuovo manifesto contro il sistema della partitocrazia. Con il libro "Siamo in Guerra. Per una nuova politica" edito da Chiarelettere (www.chiarelettere.it) Grillo e Casaleggio si ergono a paladini della "Rete" nella battaglia contro partiti e politicanti.

Da una parte, quindi, quella che i due autori chiamano l' "umanità interconnessa", una cittadinanza diffusa e trasversale che vuole cambiare il modo di partecipare alla cosa pubblica, vuole attingere ad un'informazione libera e non strumentale, vuole comunicare e condividere istantaneamente il proprio sentire ed il proprio agire attraverso la rete. Dall'altra, la vecchia politica e tutti i suoi corollari economici, informativi e culturali. Un sistema di partiti e di caste che, prima dell'avvento di Internet, sembrava destinata a dominare fino alla fine dei tempi.

Ma quanto c'è da fidarsi di quelli che dicono di stare dalla parte dei "buoni" e dei rinnovatori? Quando è stata resa pubblica la dichiarazione dei redditi di Beppe Grillo (di quasi 8 miliardi delle vecchie lire) un gran numero di sostenitori e fan gli si sono rivoltati contro. Erano trascorsi solo pochi giorni dal trionfale V-Day torinese dell' 8 settembre 2007 in piazza San Carlo, mai così gremita dai tempi dei proclami mussoliniani…
Molti non gli credono più, in migliaia si possono considerare ancora suoi seguaci, milioni di italiani stanno, comunque, attenti a quello che predica, mentre il Movimento Cinque Stelle è riuscito addirittura ad eleggere dei suoi rappresentanti in alcune amministrazioni locali, ottenendo un consenso popolare, in termini di preferenze elettorali, a dir poco sorprendente, in primis a Bologna.

Al di là delle incoerenze programmatiche, delle derive qualunquistiche, di alcuni sgradevoli attacchi personali a chi viene identificato come concorrente elettorale (tipo quello di stampo omofobo contro Vendola), dell'improbabile credibilità e competenza di alcuni "compagni di viaggio" e di pure castronerie e clamorose bufale diffuse a voce o via web, specie quando irrompe sul terreno della proposta politica, qual è, allora, la vera natura del "fenomeno" Beppe Grillo? Autentico, sincero, disinteressato, appassionato nonostante i milioni di euro incassati? O, all'opposto, un'autentica fregatura proprio per tutti quelli che hanno ancora voglia di credere in qualcosa e sognano, magari combattono per un mondo, una società più giusta?

I più accaniti detrattori di colui che all'anagrafe è registrato come Giuseppe Piero Grillo non hanno difficoltà, specie dopo la pubblicazione dei suoi redditi, a formulare (plausibili) argomentazioni atte a smentire la genuinità della denuncia e della proposta grilliana. Ecco cosa si potrebbe rinfacciare al comico genovese:
- emarginato dai palcoscenici televisivi, Grillo si è "costruito" un suo pubblico e una cerchia di seguaci pescando, agilmente, nel malcontento (giovanile) e nell'anti-politica (in senso di anti-caste), lui che, d'altronde, già a inizio carriera si è cucito addosso l'etichetta di comico "impegnato" non risparmiando sonore strigliate ai nostri governanti;
- supportati dalle nuove tecnologie comunicative, i movimenti alternativi, le lobbies ambientaliste, i sostenitori del cosiddetto "sviluppo sostenibile", e tutti gli altri gruppi ed associazioni per la difesa di diritti civili e propugnatori di cause ad elevata rilevanza mediatica (vedi "popolo NoTav") costituiscono ormai un segmento sociale ben rappresentato ed influente di cui lui si vuole fare portavoce per sfruttarlo economicamente, a favore della propria immagine;
- lui, invece, grazie ai lauti compensi per spettacoli, partecipazioni e merchandising, vive, si dice, nell'agio e continua a girare con macchinoni, altro che auto ad energia solare…
Così si è creato un enorme mercato dove poter far circolare e vendere spettacoli, libri, dvd, gadget con il proprio marchio.

Insomma, nell'ipotesi più negativa, Beppe Grillo, che ha sempre indossato i panni del provocatore nei confronti del potere costituito, sfrutterebbe gli ideali, i sentimenti e le esigenze autentiche, le rivendicazioni, i buoni propositi di tutto un popolo che si oppone allo status quo politico, economico e mediatico.

Di sicuro, il comico ligure sta in una posizione privilegiata. Perché, in quanto influente personaggio pubblico ed affermato comico di indubbio talento, può permettersi di criticare (e di sputtanare, volendo) tutto e tutti e di catalizzare tutte queste correnti "moralizzatrici" e di protesta. Senza prendere rischi e cioè proteggendosi con lo status di "comico" e provocatore al quale non compete l'iniziativa sul terreno della pratica, il tentativo di cambiamento, come gli veniva contestato sino a poco tempo fa. Effettivamente, lo stesso Beppe Grillo ha sfruttato questa ambiguità, ma grazie ai risultati ottenuti dal movimento politico che ha ispirato le critiche riguardanti il passaggio all'azione concreta perdono forza.

Le strategie e le azioni che, nei prossimi anni, saranno intraprese dal suo movimento politico (composto, senza dubbi, da un'alta percentuale di persone seriamente impegnate) potranno certo costituire un valido metro di misura della bontà del fenomeno Grillo.

Tuttavia, pur evitando di schierarsi con la fazione dei fedelissimi o con quella che non gli perdona nulla, per chiunque sia alla ricerca della "verità" lo scetticismo è ampiamente giustificato ed è effettivamente alimentato dai ricavi milionari della macchina mediatica di Grillo. Lo stesso Grillo, seppur riconosciuto, sin dalle origini, comico impegnato - forse il più talentuoso nel panorama nazionale degli ultimi trent'anni - tanto da denunciare anticipatamente il sistema tangentizio della politica italiana, rimane una "creatura" di quell'Antonio Ricci, padre del moderno show-business. E gli aspetti controversi della sua lunga e ricca biografia sono numerosi. Basta, comunque, soffermarsi ad analizzare quello che rimane il suo maggior vanto, ossia il sito-blog www.beppegrillo.it. Superata l'iniziale avversione per i computer, Grillo ha scoperto, infatti, il "miracolo" e le potenzialità della "rete", riuscendo a costruire uno dei blog più influenti nel panorama nazionale. Eppure sembra che il blog sia deficitario in un elemento che dovrebbe risultare essenziale: l'interazione e l'interattività. La strutturale assenza di risposte a commenti e sollecitazioni, soprattutto a critiche, infatti, farebbe pensare che per Grillo il cosiddetto web 2.0 non sia niente di più che un altro palcoscenico per i propri spettacoli. In totale contraddizione alle dinamiche della rete è proprio l'allergia di Grillo al confronto, come testificato dai sistematici evitamenti delle domande scomode durante le rare interviste concesse. Pessima, ad esempio, fu la figura rimediata nella trasmissione "Exit" di La7 condotta da Ilaria D'Amico in cui, con collegamento esterno da Bruxelles dove si trovava, calpestò violentemente il diritto d'intervento e replica di tutti gli altri partecipanti presenti in studio.

Le zone d'ombra si allargano, poi, se si smaschera la vera identità di quello che si può considerare lo "spin doctor" di Grillo, proprio l'editore Casaleggio Associati strutturato su una rete di fondatori, collaboratori, clienti e partner, e su una visione del mondo quantomeno "discutibili", come riassunto egregiamente da Pietro Orsatti in un intervento su MicroMega (temi.repubblica.it/micromega-online/grillo-e-il-suo-spin-doctor-la-casaleggio-associati).

L'ultimo dvd ("Beppe Grillo Is Back"), edito da Rizzoli, è presentato in copertina con un virgolettato in cui lo stesso Grillo si diverte a raccontare che i suoi avvocati lo chiamano allarmati se passa qualche giorno senza che arrivino denunce: un'affermazione utile a ricordare come una buona parte dei guadagni servano a coprire le infinite spese legali. Eppure fa effetto che un ultrasessantenne con sei figli a carico, a cui la vita ha già dato tanto, che si porta sul groppone una condanna per pluriomicidio colposo, possieda ancora così tanta voglia e risorse tali da poter dominare qualsiasi tipo di palcoscenico ed affermi continuamente di aver scoperto una nuova giovinezza: l'unica certezza, allora, è che siamo di fronte ad una straordinaria voglia di vivere, di essere protagonista e di recitare al meglio possibile la propria parte.


Di Gaetano Farina

Edited by DavidIckeFan - 23/5/2014, 08:13
 
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17 replies since 22/4/2011, 08:17   14110 views
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